sabato 11 dicembre 2010

You can't stop the beat!

La settimana scorsa Rick ci ha proposto di andare a vedere un musical per il quale ci avrebbe procurato i biglietti a poco, e come sempre abbiamo accettato con entusiasmo.
Il costumista  è un suo caro amico ed è lo stesso che gli ha confezionato il vestito di Halloween: era uno spettacolo per gli occhi il costume uguale a quello dei ballerini di Madonna nell’ultimo tour mondiale (con tanto di frustino e cappello con la folta chioma).
Il musical in questione è Hairspray, portato di nuovo alla ribalta qualche anno fa con la trasposizione cinematografica che vede protagonista John Travolta nel ruolo di Edna, la madre della protagonista (sì, la madre).
Rick ci da appuntamento per le sette al Lincoln Center, di cui vi ho già parlato la settimana scorsa, ma non abbiamo idea di quale teatro possa ospitare lo spettacolo. Come sempre la piazzetta davanti al Metropolitan pullula di gente: chi va all’opera, chi al balletto, chi a vedere la prosa.
Appena arrivato, Rick mi spiega che stiamo andando a LaGuardia High School of Music & Art and Performing Arts e che Hairspray verrà interpretato dagli studenti di questa scuola, la più prestigiosa di New York nel settore; “prima di entrare alla Julliard si passa di qua”, commenta e mi dice che è anche la stessa scuola a cui è ispirato il film Fame.
Poi, tutto emozionato, mi confida che spera di incontrare Lola.
Lola?
Lourdes Maria Ciccone, figlia della signora Veronica Ciccone: Madonna. Lourdes è al primo anno e, come mi spiegherà il costume design più tardi, è odiata praticamente da tutte le sue compagne. Non dev’essere mica semplice essere figlie di una star!
Arriviamo alla High School e troviamo alcuni amici di Rick ed il suo ragazzo ad aspettarci, tutti molto carini e cordiali: presentazioni di circostanza e via verso l’auditorium della scuola.
Camminare tra i corridoi di un liceo mi porta indietro nel tempo per un attimo, ricordo com’erano quegli anni e ne sento un po’la nostalgia, ma sicuramente quello che succede tra le mura di questa scuola è decisamente diverso da quel che accadeva al Gonzaga. Mi immagino i ragazzi che ballano per andare in classe e canticchiano tra un’ora e l’altra. Ok, ogni tanto succedeva anche a noi di canticchiare per i corridoi, ma poi arrivava Claudio a sgridarti e a mandarti in classe.
Arriviamo all’auditorium e notiamo che la maggior parte degli spettatori sono genitori emozionati, parenti vari e studenti della scuola. Le luci diventano soffuse e anche i ritardatari prendono posto.
Il sipario si apre su Tracy (Yael Rizowy) che si sveglia e canta una meravigliosa “Good morning, Baltimore” dalla quale traspare un entusiasmo infinito. La scena continua poi con il Corny Collins Show dove, attraverso “The nicest kids in town”, vengono presentati i ragazzi del Council Members: bravi e belli, belli e bravi. Un’espressività che sbalordisce se si pensa che in media hanno sedici anni, ognuno sembra creato apposta per il ruolo per cui è stato scelto: le movenze e le espressioni creano dei personaggi completi che non hanno nulla da invidiare agli attori che calcano i palchi di Broadway. Lo spettacolo è esilarante grazie anche alla simpatia di Edna (James Zebooker, questo ragazzo farà strada, deve!!) che col marito Wilbur (Oliver Houser) mette in scena teatrini di vita quotidiana che ti portano a piangere dal ridere.
Due righe vanno dedicate anche alla voce soul e carismatica di Brienne Colston che nello show interpreta Motormouth Maybelle e allo stile impeccabile di Nathaniel Sundholm alias Corny Collins.
In un finale scoppiettante che coinvolge tutto il cast nella movimentata “You can’t stop the beat” il pubblico non riesce ad attendere la fine della canzone e si alza in piedi battendo le mani a ritmo e ballando. Noi facciamo lo stesso, coinvolti dall’atmosfera, e a me, come sempre, iniziano a scendere involontariamente le lacrime per la gioia e per la bravura di questi ragazzi, davanti e dietro le quinte. Applausi ininterrotti fino alla fine delle presentazioni e il sipario cala. Sono senza parole. Potrei continuare a ripetere all’infinito la parola “bravi”, ma sarebbe misera. Non so come rendere giustizia al talento di questi ragazzi.
Usciamo dalla High School e andiamo a berci tutti insieme un bicchiere di vino. Presto ci raggiungono il costumista e i suoi assistenti che ci raccontano i retroscena dello spettacolo e della scuola, come ad esempio dell’attacco di panico della protagonista prima della scena finale o, come dicevo prima, dei rapporti complicati di Lola con le compagne.
Qualche chiacchiera e tante risate per chiudere in bellezza una serata a dir poco perfetta.

Per saperne di più:
http://www.laguardiahs.org/home.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Hairspray_(musical)

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